PASSEPARTOUT UNCONVENTIONAL GALLERY A MILANO

“La mia arte è impostata su criteri simbolici avallata da quella frase di Dino Buzzati che sosteneva che il simbolismo è una seducente follia di visioni”

Così parla Sergio Giusto della sua arte.

Ed è proprio ispirandosi al “Realismo Magico” che Sergio Giusto ci racconta con i suoi lavori una visione attonita del reale. Il “Realismo Magico”, rappresenta uno stile riconosciuto già agli inizi del 1900 e più precisamente nel 1925 il critico tedesco Franz Roh utilizzò questo termine per descrivere un insolito realismo, caratterizzato da una minuziosa rappresentazione dei dettagli, provocando nello spettatore una percezione non abituale della realtà, rivelandone aspetti nuovi o inconsueti e suggerendo significati alternativi. Tra i pittori appartenenti a questa corrente troviamo De Chirico e Dino Buzzati, per citarne solo alcuni.

Oggi, Sergio Giusto è un artista del suo tempo e le sue opere hanno il compito di raccontare delle storie in bilico tra fantastico e surreale. I suoi personaggi sono raffigurati con estremo naturalismo, e grazie all’aggiunta di elementi surreali o paradossali, danno all’opera un effetto misterioso, trasmettendo un senso di irrealtà, riuscendo a rendere plausibili e convincenti le proprie visioni improbabili, oniriche o fantastiche.

Nei suoi lavori sono rappresentate tematiche politiche e sociali viste da diverse prospettive. Le immagini narrano storie al limite della follia in una lucidezza profonda e una spiccata sensibilità come solo gli artisti, quelli veri, riescono ad esprimere nelle loro opere.

Nelle produzioni realizzate nel corso degli anni dall’artista, si riescono ad analizzare situazioni paradossali che, con un’attenta lettura, ci portano al nostro presente, teatro di paradossi quotidiani.

Con grande ironia, Sergio Giusto mette in scena i conflitti dell’Uomo rispetto alle regole imposte dalla politica spesso corrotta e dalla morale religiosa.

La Donna è protagonista delle sue opere. Immagini che comunicano all’osservatore una delicata consapevolezza a tratti esuberante, in altri malinconia. Nelle sue opere, la Donna si caratterizza per le raffigurazioni che interagiscono con il mondo mistico che la circonda. L’artista riesce così a creare una piacevole atmosfera grazie all’accurata scelta dei colori ma, nelle espressioni dei soggetti, si percepisce una disperazione quasi fantasma. In questo modo l’artista espone i suoi pensieri e le sue preoccupazioni, in particolare propone vari aspetti che hanno a che fare con la natura distruttiva dell’essere umano e lo stato degradante della nostra civiltà.

Elena Ferrari
Art Director presso PassepARTout Unconventional Gallery

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